Riceviamo e pubblichiamo | Carlo Salciarini indirizza una lettera aperta al consigliere comunale Luigi Girlanda in merito alle parole di quest’ultimo su Papa Francesco e la Chiesa.
Il 21 aprile 2025, in seguito alla notizia della morte di Papa Francesco, il Prof. Luigi Girlanda ha pubblicato tramite VivoGubbio un articolo dal titolo “Jorge Mario Bergoglio ormai davanti al giudizio di Dio” (clicca qui per leggere l’articolo). Il Dott. Carlo Salciarini ha affidato a Media Video News una lettera aperta indirizzata al consigliere Girlanda, della quale pubblichiamo integralmente il testo.
“Professore,
sento l’obbligo di porle alcune domande augurandomi che anche per lei, come per me e per tutti i tutti credenti di ogni Fede e Religione, sopra ogni altra cosa ci sia Dio che, per me cristiano, è nell’Unità col Figlio e lo Spirito Santo.
Come forse ricorda, il Cristo che si è sacrificato per tutta l’umanità, raccomandò, come insegnamento primo, la vicinanza ai più deboli, ai miseri, ai diseredati, agli ultimi richiamandoci all’umiltà, al rifiuto delle forme esteriori, dalla vuotezza delle parole e mettendoci in guardia dalle ipocrisie degli scribi e dei farisei, falsi come tombe imbiancate belle fuori e putride dentro. Quel Cristo che anche ci ammonì a non giudicare, a non guardare la pagliuzza nell’occhio di nostro fratello ignorando la trave nel nostro.
Premesso questo, intendo esprimere la mia più seria preoccupazione riguardo le sue esternazioni di carattere religioso, o pseudo tale; esternazioni connotate da una intolleranza feroce e dunque preoccupante che lascia basiti specie considerando che lei è un insegnante al quale è delegata l’educazione e la formazione del nostro futuro e che fatalmente, il veemente integralismo reazionario e retrogrado con il quale lei esprime, scrivendoli, i suoi pensieri verso la Chiesa, questi possano riverberarsi e dunque caratterizzare il suo insegnamento tingendolo di inappropriato quanto pericoloso proselitismo.
Nel merito, per quanto riguarda la sua posizione così fortemente critica verso il Concilio Vaticano II, mi chiedo come lei possa conciliarla con la devota ammirazione verso Benedetto XVI che come straordinario giovane teologo progressista fu, di quel Concilio, un intraprendente artefice e che, pur richiamando ad una sua corretta interpretazione, concorse alle determinazioni fondamentali per il rinnovamento della Chiesa cattolica, prima tra le altre il dialogo con il mondo contemporaneo. Certo Ratzinger criticò alcune interpretazioni, forzature ed esemplificazioni del Concilio che secondo Lui portarono ad alcune interpretazioni erronee ma da questo a giungere alle posizioni di condanna inappellabile come quelle sulle quali lei si pone ce ne corre perché a leggere le cose che lei furentemente scrive, ispirandosi ai campioni dell’ala più conservatrice in seno alla Chiesa, il Concilio Vaticano II avrebbero concorso, e ancora concorrerebbe, al disfacimento di Santa Romana Chiesa.
Per quanto riguarda poi la sua annosa posizione ferocemente critica nei confronti del Santo Padre Francesco il quale, le ricordo, ha portato il peso della Croce di Cristo fino all’ultimo giorno della Sua vita terrena, lascia tristemente increduli e stupefatti. Una ferocia astiosa certamente poco se non affatto cristiana, che non si placa neppure con la morte del Santo Padre e che, anzi, è diventata ancora più scomposta e virulenta post-mortem, adombrando addirittura ridicole accuse di usurpazione del Sacro Soglio.
Le ricordo, Girlanda, che il defunto Santo Padre divenne tale in virtù di un regolare Conclave indetto a seguito del ritiro del Suo predecessore il quale, evidentemente, non fu in grado di adempiere al Suo Magistero per ragioni che non sono conosciute né da me né da lei che però penosamente adombra perfide congiure e ridicoli complotti.
Come tanti, molti, moltissimi altri credenti e fedeli cattolici, mi sento pienamente ripagato nella Fede e appagato nell’Anima dal Ministero Petrino assolto dal Santo Padre Francesco il quale ha riportato con fermezza e sereno coraggio la Chiesa di Roma al più originale e autentico insegnamento di Cristo, ponendo la coscienza dei veri credenti sul sentiero arduo della sincera pratica cristiana nella quotidianità della vita.
Mi dica Girlanda, chi crede di essere lei, per poter giudicare un Papa? Chi o cosa le fa credere di avere sotto i piedi un pulpito adeguato e adeguatamente solido? Vede, Professore, essere cristiani o addirittura buoni cristiani è difficile, talvolta spinoso e spesso doloroso eppure al tempo stesso semplice e confortante, se solo si tengono a mente e cuore i Vangeli. Al contrario immagino sia frustrante e molto difficile, se non impossibile, per quei poveretti che antepongono all’insegnamento di Gesù i loro volgari conati gastrici e le loro volgari quanto squallide teorie complottistiche intrise di integralismo passatista e revisionismo stantio fuori luogo, fuori dal tempo e lontane dalla Fede più sincera. In breve, piccoli fanatici predicatori autocertificati che valgono quel che valgono e ai quali danno voce fiancheggiatori altrettanto piccoli e venefici e che, insieme, altro non sono se non la negazione del cristianesimo.”
Dott. Carlo Salciarini
Gubbio, 25 Aprile 2025