HomeGubbioIncendio LucyPlast, tra confusione e informazioni ancora da chiarire

Incendio LucyPlast, tra confusione e informazioni ancora da chiarire

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Dopo una notte di duro lavoro per molte squadre dei Vigili del Fuoco, l’incendio che nel giorno di Pasqua ha interessato lo stabilimento della LucyPlast in località Pian d’Assino di Umbertide è stato domato. Questa mattina resistevano alcuni piccoli focolai ma a breve inizieranno le procedure di bonifica.

Secondo l’ARPA non ci sarebbero grosse criticità ambientali e i valori di ossido di azoto e pm10 sarebbero nella norma, tuttavia bisognerà attendere ancora qualche giorno per verificare la presenza o meno di microinquinanti. Sulle cause dell’incendio occorrerà indagare ma per ora l’ipotesi è quella di un cortocircuito.

È andato a fuoco molto materiale plastico e la colonna di fumo nero, arrivata fino alle Marche, era ben visibile anche dal centro di Gubbio.

Foto del 21 aprile 2025.

La Regione Umbria ieri sera alle ore 23:49 pubblicava sulla propria pagina Facebook ufficiale una serie di direttive, sulla scia delle quali è stata poi emessa l’ordinanza del Sindaco di Gubbio Vittorio Fiorucci pubblicata sui canali social del primo cittadino e del Comune dopo la mezzanotte. Il testo dell’ordinanza comunale:

“Su tutto il territorio comunale [di Gubbio, ndr] e fino a nuova comunicazione, i cittadini sono tenuti a osservare le seguenti disposizioni.
•Mantenere le finestre delle abitazioni chiuse.
•Evitare attività all’aperto sia di privati che di esercizi commerciali che attività ludico- sportive-religiose.
•Divieto di raccolta e consumo di prodotti alimentari coltivati.
•Divieto di raccolta e consumo di funghi epigei spontanei.
•Divieto di pascolo e razzolamento degli animali.
•Divieto di utilizzo dei foraggi e cereali coltivati all’esterno e destinati agli animali.
•Manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dall’esterno ubicati nell’area indicata in ordinanza.”

Questo il testo dell’ordinanza del 20 aprile 2025. Il Vicesindaco Francesco Gagliardi ribadiva l’importanza di osservare quanto indicato anche questa mattina, pubblicando sul proprio profilo Facebook un post: “Da ieri sera, il sindaco Vittorio Fiorucci è in costante contatto con gli Enti che stanno gestendo l’incidente nella fabbrica di Umbertide. Il principio di maggiore cautela ci impone di rispettare, con senso di responsabilità, le prescrizioni contenute nell’Ordinanza Sindacale emanata nella scorsa notte.”

L’ARPA a metà della mattinata di oggi ha fatto poi sapere di aver escluso particolari rischi per l’ambiente e che l’ordinanza del 20 aprile poteva essere modificata circoscrivendo divieti e prescrizioni nell’arco di 500 metri o 5 km dall’azienda LucyPlast, come ha fatto sapere la TGR Umbria sul radiogiornale delle ore 12. Il Sindaco di Gubbio ha quindi pubblicato intorno alle 13:40 sul proprio profilo Facebook la modifica al testo dell’ordinanza:

“Ad integrazione e parziale modifica dell’Ordinanza Sindacale n. 83 del 20 aprile 2025, per il territorio comunale compreso in un raggio di 500 mt dal luogo dell’incendio si dispone quanto segue.
1. Mantenere le finestre delle abitazioni chiuse
2. Evitare attività all’aperto sia di privati che di esercizi commerciali che attività ludico-sportive-religiose;
3. Divieto di raccolta e consumo di prodotti alimentari coltivati;
4. Divieto di raccolta e consumo di funghi epigei spontanei;
5. Divieto di pascolo e razzolamento degli animali;
6. Divieto di utilizzo dei foraggi e cereali coltivati all’esterno e destinati agli animali.
7. Manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dall’esterno ubicati nell’area indicata in ordinanza.
Per il territorio compreso in un raggio di 5 km dal luogo dell’incendio (si allega cartografia): 1. divieto di raccolta e consumo di prodotti alimentari coltivati;
2. divieto di raccolta e consumo di funghi epigei spontanei;
3. divieto di pascolo e razzolamento degli animali;
4. divieto di utilizzo dei foraggi e cereali coltivati all’esterno e destinati agli animali.
5. manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dall’esterno ubicati nell’area indicata in ordinanza.”

Sarebbe interessante capire come mai un’ordinanza così severa come quella del 20 aprile sia stata divulgata in tarda serata da Regione e Comuni e non prima e poi da chi dipenda la mancata tempestività, se dai tecnici o dagli amministratori, tenuto conto che l’incendio era divampato molto prima delle 23 e che la colonna di fumo nero era ben visibile già da ore.

Fatto sta che l’utilità di un provvedimento tanto restrittivo rimane comunque dubbia per motivi meno tecnici: non tutti i cittadini stamani erano a conoscenza di divieti e prescrizioni, che quindi non sono stati sempre osservati, e la città era popolata da un gran numero di turisti che hanno passeggiato per le vie del centro o ignari di tutto o quantomeno messi in una situazione scomoda, così come le varie realtà che nel giorno di Pasquetta avevano organizzato attività da svolgere all’aperto.

La sensazione è quella che ieri sera siano state prese decisioni in fretta e in preda a una certa confusione, che ha contagiato anche i cittadini, alcuni dubbiosi anche sulla possibilità o meno di poter uscire di casa se necessario.

Aveva senso estendere determinati divieti genericamente a tutto il territorio comunale di Gubbio, tanto vasto com’è? Tanto più che neanche 24h ore dopo i tecnici hanno ritenuto di poter circoscrivere il pericolo a un’area di 500 metri intorno alla LucyPlast?

Le urgenze erano almeno due: una, quella di dare disposizioni ieri pomeriggio (l’incendio è divampato intorno alle ore 18) e non a mezzanotte, quando ancora il fumo nero era alto nel cielo; la seconda, quella di smarcare la città stamani, non appena l’ARPA intorno alle 11:30 ha fatto sapere che i divieti potevano essere circoscritti a 500 metri e 5 km dall’incendio. Rispetto a questa seconda necessità, forse il Comune di Gubbio poteva essere più tempestivo nell’utilizzo dei canali social, gli unici attraverso i quali effettivamente i cittadini si informano, ancor più che attraverso i giornali e che sicuramente sono di accesso più immediato rispetto al sito istituzionale del Comune.

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