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25 Novembre: “La violenza è una cultura da combattere”, le parole dell’assessora Rughi

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Nella settimana in cui si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne l’assessora alle Pari Opportunità Lucia Rughi sottolinea la necessità di un lavoro culturale da fare fin da bambini, per educare alla parità di genere a al rispetto delle differenze.

“Era il 25 Novembre 1960 quando le tre sorelle Mirabal vennero uccise in modo atroce per avere osato ribellarsi contro il regime colombiano. Da allora la lista delle donne assassinate, purtroppo, non ha fatto che allungarsi, affiancata da motivazioni – se tali possono chiamarsi – politiche, sociali, culturali, ideologiche. E quel 25 Novembre è diventato simbolicamente il giorno in cui tutto il mondo si ferma a riflettere sulla violenza contro le donne”: così l’assessora alle Pari Opportunità, Lucia Rughi, sottolinea il valore di una data importante.

“Una violenza, quella sulle donne – prosegue Rughi –  che non è estranea nemmeno alle nostre terre, in apparenza, ma solo in apparenza, lontane da certe dinamiche. Oggi la violenza sulle donne si manifesta infatti non solo con maltrattamenti di tipo fisico (spesso attribuibili a mariti, compagni, o ex): non inizia mai così. La violenza è una cultura, che attraversa tutti i contesti della vita di una donna. Si comincia sempre con le parole, e si continua con la mancanza di riconoscimento del lavoro svolto, con la negazione di un compenso uguale a quello ricevuto dai colleghi maschi, con la discriminazione nell’accesso alla partecipazione alla vita politica o alla formazione. E’ violenza far credere a una donna che certi percorsi di studio o di lavoro non siano adatti a lei perché “poco femminili”, è violenza tutte le volte che una professionista viene chiamata soltanto per nome, mentre ai colleghi maschi spetta il titolo di studio, è violenza ogni volta che una donna viene trasformata da persona in funzione, affermando che non possa essere altro che “mamma di” o “moglie di” qualcuno. È violenza ogni volta che una donna viene definita troppo giovane per essere presa sul serio, troppo vecchia per essere ancora ascoltata, troppo poco vestita per essere credibile. Quando arriva uno schiaffo, tutto il resto è già successo. Per questo il 25 Novembre, così come ogni giorno, restano fondamentali due parole: cultura e prevenzione. Sin dai banchi di scuola – sottolinea l’assessore Rughi, con delega anche ai Servizi Scolastici – è necessario continuare a lavorare affinché certi temi divengano patrimonio del DNA dei ragazzi e delle ragazze: l’impegno in questo senso è fondamentale, perché l’educazione alla parità di genere e al rispetto delle differenze, nonché la lotta contro ogni forma di violenza e sopruso, possono diffondersi sin dagli anni della primaria. Scuola e famiglia, insieme, possono porre le basi perché bambine e bambini possano diventare cittadine e cittadini consapevoli, rispettosi, liberi dagli stereotipi, e quindi da ogni genere di violenza o abuso”.

La Commissione Pari Opportunità del Comune di Gubbio si insedierà mercoledì 27 Novembre e proprio durante tutta questa settimana Piazza San Giovanni si colorerà di rosso, per ricordare a tutte e tutti quanto sia importante riflettere sul tema della violenza di genere, di qualunque forma essa sia.

L’assessore Rughi ha preso parte ieri alla tavola rotonda promossa dal Presidio Ospedaliero Alto Chiascio all’Auditorium dell’ospedale Gubbio-Gualdo Tadino con l’obiettivo di supportare le donne vittime di violenza per incoraggiarle a rompere il silenzio, fornendo strumenti concreti e indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto. E oggi, nell’atrio di ingresso del Presidio ospedaliero, sarà possibile ammirare un’esposizione della panchina rossa, emblema della lotta alla violenza di genere, e di una mostra fotografica, inaugurate alla presenza di assessore, medici e ostetriche. Le stesse ostetriche lunedì 25 dalle 10,30 alle 12, presso l’Auditorium dell’ospedale di Branca, incontreranno la cittadinanza fornendo consulenze, visite, colloqui, e distribuendo materiale informativo.

“La lotta alla violenza di genere – chiude l’assessore Rughi – è una battaglia che riguarda tutti e tutte, e non può essere la “rivendicazione” di una parte politica o culturale, è una strada necessaria da percorrere insieme, per un futuro più giusto per tutti”.

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