La segnalazione di una lettrice pone alla nostra attenzione la situazione di grave abbandono nella quale versa una parte degli scavi nell’area archeologica della Guastuglia. Si tratta della porzione di terreno posta sul margine nord dell’area, quello verso via Matteotti. Ormai molti anni fa i resti di abitazioni di epoca romana erano stati coperti da tettoie e delimitati da transenne per essere resi visitabili, ma l’incuria di decenni li ha fatti ricoprire di vegetazione come mostrano chiaramente le fotografie di questa pagina.
Una decina di anni fa vennero di nuovo riportati alla luce anche gli ambienti di una vasta villa di epoca romana. Questi pavimenti con grandi e splendidi mosaici erano stati scoperti nel 1970 e poi di nuovo interrati per essere preservati. Il progetto era quello di valorizzare un’altra porzione del vasto spazio a grandi linee compreso tra via Matteotti, via Bruno Buozzi e via Salvador Allende.
Grazie a finanziamenti del Ministero ai quali si erano aggiunti anche fondi messi a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia (oggi Fondazione Perugia), vennero realizzate altre coperture e venne organizzato un vero e proprio percorso che dal Teatro Romano conduce proprio all’interno della Guastuglia, un tempo irraggiungibile. In questo caso la vegetazione è appena un po’ più sotto controllo rispetto agli spazi di cui sopra.
La Guastuglia però è lungi dal poter essere fruibile e godibile da cittadini e turisti. Per far uscire dall’abbandono e dal degrado sempre latenti tutta l’area archeologica dell’antica Iguvium, sarebbe necessario un progetto in sinergia tra Ministero e Comune di Gubbio, sull’esempio della Villa dei mosaici di Spello.