Nella sala trentanove, nella quale attualmente si conclude con un’apertura sul Novecento storicizzato il percorso permanente della Galleria Nazionale dell’Umbria, in occasione della XX Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI – Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiana, la GNU vuole dare avvio a una serie di approfondimenti dedicati ai movimenti e agli artisti che hanno segnato il “secolo breve”. Primo protagonista di questa nuova iniziativa è Gerardo Dottori, una delle personalità che nella prima metà del secolo ha dominato la scena artistica dell’Umbria.
Attraverso opere raramente esposte, per lo più provenienti da collezioni private italiane, la mostra perugina ripercorre tutti i linguaggi affrontati dall’artista nel corso del suo itinerario espressivo: dal divisionismo-pointillisme, della prima decade del ‘900, al dinamismo del mezzo meccanico dei primi anni Dieci, dalle sensazioni visive-uditive della metà dei Dieci fino agli sviluppi aeropittorici dell’inizio dei Venti, per arrivare ai primi Quaranta, pochi anni prima della fine storica del movimento marinettiano con la morte nel 1944 del suo fondatore.
Tra le opere esposte si evidenzia Visione, del 1906, opera rinvenuta a Milano nei primi anni Sessanta, l’unica firmata con il monogramma delle iniziali dell’artista. Realizzata durante il soggiorno di Dottori nel capoluogo lombardo, rivela l’influenza della pittura divisionista di artisti come Giovanni Segantini e Gaetano Previati, particolarmente evidente nella tecnica a pennellate filamentose.
Legata agli esordi futuristi dell’artista si presenta Motociclista, del 1914, che declina il tema del dinamismo dei veicoli a motore, suggestionato dal fascino per la velocità: ne deriva un effetto in cui il motociclista sembra essere avvolto dal paesaggio. L’opera fu esposta presso la Casa d’Arte Bragaglia e donata con dedica a Marinetti.
Degli esordi dell’Aeropittura, non più esposta da decenni, è Primavera umbra, del 1923, dove la visione dall’alto del lago Trasimeno, con le colline umbre a fare da sfondo, posiziona idealmente l’osservatore al centro della scena, estendendo la percezione dello spazio e conferendo al quadro una qualità lirica. Analogo dipinto era presente alla Biennale di Venezia del 1924 alla quale Dottori, primo dei futuristi, fu ammesso a concorso.
L’esposizione intende proporre al pubblico un’approfondita conoscenza dell’artista, valorizzata anche dal suggerimento di un itinerario “dottoriano” nel territorio umbro, che si snoda attraverso i luoghi che conservano le opere dell’artista, dal Museo civico di Palazzo della Penna a Perugia fino a Tuoro sul Trasimeno.
La mostra sarà arricchita da un apparato didattico, che illustrerà le motivazioni scientifiche alla base del progetto espositivo, la biografia dell’artista, il legame con il territorio e da un piccolo catalogo, per i tipi di Silvana Editoriale.
A corredo si svolgeranno appuntamenti (conferenze, proiezioni, visite guidate) volti ad approfondire ulteriormente la conoscenza di Gerardo Dottori e per svelarne aspetti inediti o poco conosciuti.