“Dovrei dire di aver letto con stupore l’intervista rilasciata dal Sindaco di Gualdo Massimiliano Presciutti, ma non è così!
L’intervista fa seguito a una serie di attacchi, anche volgari, rivolti a me in occasione di incontri politici degli ultimi giorni, peraltro in mia assenza e quindi con l’aggravante della mia impossibilità di replica.
Non sono stupito perché Presciutti è lo stesso che in pieno covid, dopo il 15 Maggio senza Ceri, chiese la zona rossa a Gubbio, un’azione proditoria di rara vigliaccheria.
E dire che siamo stati per 10 anni colleghi e, come capofila della nostra Area Interna, nella mia veste di Sindaco ho promosso un’azione istituzionale a beneficio anche del Comune di Gualdo Tadino per la quale avrei meritato un minimo di apprezzamento e di gratitudine.
A fronte di un mio messaggio di congratulazioni per la sua terza elezione, Presciutti si è guardato bene dal chiamarmi e cercarmi in questi ultimi mesi. Evidentemente la conclusione della mia sindacatura l’ha vissuta come una liberazione!
A quanto pare la sua missione di commissario del PD eugubino, rifiutata dallo stesso PD eugubino e malinconicamente conclusasi, si è orientata non già alla ricostruzione del PD, ma ad un ponderato attacco nei confronti di Stirati con il fine di sbarrargli la strada di fronte all’ipotesi di una sua candidatura al Consiglio Regionale.
Trovo indecente questa invasione di campo che a me non verrebbe mai in mente di compiere in un altro contesto politico-istituzionale, anche se capisco che Presciutti si sintonizza con il gradimento di qualche potente, di chi concepisce la politica come rancore, vendetta e distruzione e di chi, attraverso pseudoinformazione mistificatoria, alimenta a pagamento questi attacchi.
Vorrei ricordare a Presciutti e a tanti altri che nel 2014, dopo un commissariamento provocato dai disastri di quel PD, io ho vinto al ballottaggio con il 73% sconfiggendo il candidato indicato Al PD, non Dal PD!
Ho restituito dignità e slancio alla città, favorendo buona e libera politica ed efficace amministrazione con realizzazioni di straordinario rilievo, ricostruendo la credibilità della sinistra e di un centrosinistra che erano stati squalificati da ben altri attori.
Allora fu la città a sollecitarmi ed io ho risposto con spirito di servizio. Non ho mai chiesto o preteso posti e collocazioni! Anche oggi vale la stessa cosa.
Non ho mai vissuto di politica, sì per la politica.
La mia professione di docente di Liceo me la sono conquistata sul campo, con duro lavoro e impegno, con regolare e serio concorso, senza ottenere posto e stipendio dalla politica o da altri canali privi di qualunque criterio meritocratico.”