La mostra sarà presentata domenica 19 marzo alle ore 16
Artigianato e arte contemporanea, un binomio solo apparentemente in contrasto. La donazione da parte di Fernando e Giuseppe Sebastiani di preziosi teli di lino e cotone intessuti dalla loro nonna Elvira fra il 1911 e il 1950 diventa l’occasione per rintracciare quel filo rosso che lega da sempre il mondo dell’arte e quello dell’artigianalità.
La storia di Elvira, nata a Gubbio alla fine del diciannovesimo secolo, è quella di una donna che attraversa il tempo di due conflitti mondiali senza perdere la speranza nel futuro. Peppe, suo marito, è partito per il fronte e lei lo attende senza rassegnarsi all’idea che l’amato non farà più ritorno a casa. Elvira trascorre la propria vita al telaio, come una più moderna Penelope, e confeziona lenzuola, federe, asciugamani ma le tele rimarranno per decenni chiuse in un baule.
Fernando e Giuseppe Sebastiani, i nipoti di Elvira, hanno ritrovato questi tessuti molti anni dopo e hanno deciso, insieme all’Università dei Sarti di Gubbio, alla quale li hanno donati, di affidarle a un gruppo di artisti.
Nasce così l’idea della mostra “Tele dal passato, arte del presente”, curata da Paolo Cortese, che sarà allestita al MUAM il prossimo settembre e sarà presentata domenica 19 marzo alle ore 16 presso lo stesso museo di Palazzo Beni. Sarà in questa occasione che le tele donate dai fratelli Sebastiani all’Università dei Sarti di Gubbio verranno consegnate a 8 artisti, i quali daranno ai preziosi manufatti una nuova vita, diversa da quella immaginata da Elvira.
Il gruppo di 8 artisti che interpreterà la storia di Elvira e delle sue tele, ognuno attraverso la specificità del proprio linguaggio, vede predominare l’elemento femminile, con 6 artiste e 2 artisti che lavoreranno in totale libertà per creare opere che intrecciano la memoria del passato con una nuova visione del tempo presente.
Toni Bellucci, Vito Capone, Federica Luzzi, Francesca Nicchi, Marilena Scavizzi, Greta Schödl, Maria Jole Serreli e Franca Sonnino, sono gli artisti protagonisti della mostra. Anche Oscar Piattella avrebbe dovuto prendere parte al progetto e la mostra vuole essere un’occasione per rendere omaggio al celebre artista scomparso lo scorso gennaio.
Il MUAM apre nuovamente le porte all’arte contemporanea, stavolta con una mostra di fiber art, forma d’espressione molto vicina all’artigianato e molto spesso usata per affrontare temi sociali e politici. In questo caso gli artisti che partecipano al progetto utilizzeranno i tessuti di Elvira come delle vere e proprie tele bianche con le quali materializzare la propria espressione creativa. Gli artisti non si limiteranno però a utilizzare le tele come farebbe un pittore ma interverranno anche con tagli, piegature, nodi e nuove cuciture, ognuno con il proprio codice d’espressione e la propria poetica.
La mostra, con il patrocinio del Comune di Gubbio, ha come partner l’Università dei Sarti di Gubbio, la Galleria Gramma_Epsilon, gli “Amici di Mirella”, il Lions Club e il Rotary Club di Gubbio.