“Quello dello scorso fine settimana è un risultato che fa male e che segna inequivocabilmente la sconfitta del campo progressista e di centro-sinistra eugubino.
La divisione tra più candidati e l’incapacità di sintetizzare una linea comune hanno portato al ballottaggio le coalizioni della destra, più o meno dichiarata.
Nel campo progressista hanno prevalso i particolarismi, le rivalse e le ambizioni personali, ignorando la realtà dell’attuale situazione politica che chiedeva invece unità e non divisione.
Oggi parlare di grande risultato per questo o quello schieramento risulta essere totalmente inutile, poiché, ribadiamolo, nessuno da solo è riuscito a convincere gli elettori tanto da ricevere i voti necessari per andare al ballottaggio. Proporre alla città questa narrazione significa cadere ancora una volta in una sorta di autocelebrazione, quando invece è opportuno fare prevalere il “noi” all’ “io”.
Occorre ritrovare un’unità condivisa, ripensando una comunità di centro-sinistra con valori forti, radicati e non negoziabili, basati sulla cultura progressista, ecologista e antifascista insita nei cuori dei cittadini di Gubbio.
All’accusa di non aver ascoltato e accolto, per amor di verità replichiamo che anche noi abbiamo ricevuto dalle altre forze degli inequivocabili “no”, quindi nessuno può dirsi veramente esente dalle responsabilità di questa sconfitta.
Questo comunque non deve essere il tempo delle rivendicazioni, ma un tempo per capire e approfondire in maniera onesta e costruttiva, ognuno con le proprie responsabilità, soprattutto un tempo volto a trovare un punto condiviso da cui ripartire.
Vogliamo scusarci con quegli eugubini che hanno riposto in noi tutti le loro speranze e che ancora oggi, come noi, credono fermamente nei valori progressisti e riformisti: a quegli eugubini chiediamo scusa se la città di Gubbio all’alba del 23 giugno si troverà a scegliere tra due destre.”