Nella foto Luigi Fagioli al volante della Maserati 1500 in Piazza Grande a Gubbio
(da “La Terza Effe” di Gianluca Sannipoli, Media Video, Gubbio 2008)
Il 9 giugno 1898, 126 anni fa, nasceva a Osimo Luigi Fagioli, uno dei più grandi assi del volante dell’era eroica dell’automobilismo. Il pilota, marchigiano di nascita ma eugubino di adozione, era l’ultimo di sei fratelli maschi nati da Sisinio e Anna Maria Zoppi.
In una giornata dedicata alla Formula Uno col gran premio del Canada, viene facile ripensare alle epiche imprese delle quattro ruote compiute da Fagioli nei circuiti più importanti del vecchio continente e del nord Africa a partire dalla fine degli anni Venti, fino alla vigilia della Seconda guerra mondiale. Poi di nuovo all’inizio degli anni Cinquanta, quando venne chiamato non più giovanissimo a comporre la squadra corse dell’Alfa Romeo pronta a partecipare al primo campionato mondiale di Formula Uno, nel 1950.
Fagioli divenne così una delle tre mitiche Effe dell’Alfa campione del mondo, insieme a Nino Farina e Juan Manuel Fangio. Il ‘Sor Gigi’ chiuse il mondiale al terzo posto e l’anno dopo, richiamato per un solo gran premio alla guida dell’Alfetta, il primo luglio 1951, sul circuito francese di Reims-Gueux salì sul gradino più alto del podio insieme al compagno di squadra Fangio, scrivendo il proprio nome nella grande storia della Formula Uno come il più anziano pilota ad essersi aggiudicato un GP, all’età di 53 anni e 22 giorni: un record difficilmente superabile.
Luigi Fagioli abitò a Gubbio dal 1916, dopo la morte della madre, quando seguì uno dei fratelli più grandi, Gualtiero, che in Umbria aveva avviato numerose attività commerciali e manifatturiere. A Gubbio nacquero tutti i sui figli, quattro maschi e una femmina, Maria Grazia, l’unica ancora in vita. Il pilota costruì la sua dimora in pieno centro storico, riattando alcuni piccoli edifici e un orto con una costruzione in stile medievale che oggi ospita l’hotel Gattapone.