In Duomo una bella Natività accoglie fedeli e visitatori. Aureole dorate spiccano e sembrano fuoriuscire dalla tavola dipinta. I colori brillanti catturano l’occhio non solo al mattino, quando il sole riesce a penetrare dalle finestre e colpire proprio la parte sinistra della navata, ma anche quando la Cattedrale torna immersa nella luce calda del pomeriggio. Forse sarà per il bagliore che emana che quest’opera in passato è stata attribuita anche al Pintoricchio o a un suo allievo. Invece, gli ultimi studi la attribuiscono al fanese Giuliano Presutti.
Il dipinto ritrae la Sacra Famiglia davanti a una grotta, il bue e l’asino e un angelo, tutti in adorazione del Bambino.
In lontananza si scorge un corteo di paggi e cavalieri che muove alla ricerca del luogo in cui è nato il Re dei Giudei. Qualunque sia la nostra fede, o anche se questa è un dono che non abbiamo ricevuto, ognuno di noi conduce la propria vita alla ricerca di qualcosa: di una luce che guidi il proprio cammino, di un senso, dell’amore, di braccia pronte ad accoglierlo. Ci auguriamo che presto, e poi sempre, ognuno possa avere garantito il proprio posto nel mondo e che non debba mai lottare per difenderlo, perché gli sia riconosciuta la dignità che ogni persona, in quanto tale, ha.