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Quando persino Narciso perde sé stesso

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Scorri in basso per la videointervista allo scultore Gianluca Ghirelli

Esiste una specie di telecomando con soli tre tasti (giù, su e pausa), in vendita sulla più celebre piattaforma di e-commerce del mondo, che consente di controllare i video su TikTok con un solo click, di fatto senza dover impegnare più di tanto le mani con il cellulare. Entrando in Piazza Grande e imbattendomi nel bellissimo Narciso adagiato a terra, che non vede più nulla, neanche sé stesso, ma è perso nel display dello smartphone, ho ripensato a quello strumento, che ci avvicina di un altro passo alla paralisi totale e ci vede sempre più passivi fruitori di contenuti.

Immobile il corpo e immobile anche il pensiero, che viene imbrigliato e reso innocuo dal flusso continuo di informazioni, a volte inutili per non dire addirittura vuote, alle quali siamo esposti costantemente. L’Oxford Dictionary ha scelto proprio “brain rot” come parola dell’anno per il 2024: cervello marcio, bruciato, inteso come quel “degrado dello stato mentale o intellettuale di una persona, particolarmente a causa del consumo eccessivo di contenuti online banali o poco stimolanti”.

Narciso è una riflessione sul contemporaneo realizzata da Gianluca Ghirelli. È di ceramica smaltata, è fragile nel corpo e nella solitudine che esprime e che oggi ci accomuna. Ghirelli, giovane artista e artigiano eugubino, ha voluto modellare con le proprie mani quel senso di smarrimento che oggi soprattutto i più giovani sperimentano, in una certa misura consapevoli di essere trascinati lontano dalle relazioni ma incapaci di ribellarsi per rincontrare autenticamente sé stessi e l’altro.

“Non possiamo essere inermi di fronte al futuro. C’è bisogno di cercare il nuovo. Non solo restaurare per ancorarsi al vecchio, ma creare del nuovo. I capolavori di Gubbio sono nati così, con questo spirito. Con la mia opera ho voluto tentare lo stesso.”
L’autore di questo Narciso contemporaneo ha ben scolpita dentro di sé la storia artistica della città ma, forte dell’ispirazione dei maestri del passato, ha voglia di futuro. Con quest’opera Ghirelli tende una mano ai giovani sempre più isolati e li invita a ritrovare sé stessi fuori dal mondo virtuale.
Il messaggio è potente: non rischiamo di affogare risucchiati da uno schermo. Homo faber.

Narciso rimarrà in Piazza Grande fino alla mattina del 31 dicembre prossimo.

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