“Accusare la minoranza di “pigrizia amministrativa” e ignoranza degli strumenti di programmazione non è solo falso, ma profondamente offensivo nei confronti di una rappresentanza che dà voce al 75% degli eugubini, sistematicamente ignorati da una maggioranza che opera come un’oligarchia autoreferenziale.
LA REALTÀ DEI FATTI
La gestione del DUP è stata un esempio lampante di scorrettezza amministrativa. I tempi di consegna inadeguati hanno impedito ogni approfondimento, violando principi basilari di trasparenza e correttezza amministrativa. La richiesta della minoranza di sospendere un’ora il Consiglio, avanzata per garantire un confronto serio e costruttivo alla presenza dell’amministrazione che stava via via lasciando i lavori del Consiglio, è stata respinta senza alcuna motivazione seria, confermando la totale chiusura ad un dialogo solo proclamato. Questo atteggiamento arrogante ed autoreferenziale rivela una visione del Consiglio Comunale, ridotto a un passacarte per decisioni già prese altrove da pochi eletti della maggioranza.
UN ATTO DI RESPONSABILITÀ E NON DI FUGA
Abbandonare l’aula è stata una scelta necessaria per denunciare un metodo che calpesta ogni principio democratico. Definire questa decisione come un “abbandono del confronto democratico” è una narrazione ipocrita che tradisce il tentativo di manipolare l’opinione pubblica. La realtà è ben diversa: la nostra protesta è stata un atto di responsabilità per smascherare un sistema di gestione che esclude deliberatamente il confronto e l’ascolto, con insinuazioni volgari e irrispettose che offendono non solo noi consiglieri ma l’intelligenza di tutti i cittadini e le cittadine che rappresentiamo.
UNA COMUNICAZIONE OFFENSIVA E IRRISORIA COMPLETAMENTE FUORI LUOGO
Le battute e le continue insinuazioni del sindaco sul “richiamo della pancia” sono l’ennesima dimostrazione di un atteggiamento sprezzante e inadeguato al ruolo istituzionale. Non accettiamo che il dibattito democratico venga deriso con ironie fuori luogo che offendono non solo la minoranza, ma l’intera comunità eugubina. Il continuo appellarsi del sindaco a uomo del fare si traduce in un’azione di mera censura che tradisce la sua incapacità di quella sintesi politica che dovrebbe appartenere ad un sindaco che ha il dovere di rappresentare tutti i cittadini e le cittadine e non solo la sua residuale parte politica.
IL CONSIGLIO COMUNALE NON È UNA SCENA TEATRALE
Ricordiamo al sindaco Fiorucci che il Consiglio Comunale non è un palco per la sua narrazione offensiva delle minoranze e delle sue prerogative, ma il cuore pulsante della democrazia cittadina che cerchiamo di tutelare contro questo atteggiamento dispotico chiuso all’ascolto e che non tollera nessuna obiezione neanche quando intrisa del più autentico spirito collaborativo. La sua continua delegittimazione del ruolo della minoranza è un’offesa al mandato che i cittadini e le cittadine ci hanno affidato e un tradimento dello spirito democratico. Ricordiamo che durante la discussione sul Dup (il dicumento di programmazione più importante), durante gli interventi dei consiglieri, non erano presenti ne il Sindaco, ne la maggior parte degli assessori e delle assessore, da qui la scelta consapevole, motivata ed argomentata di lasciare l’aula. Forse il Sindaco prima di scrivere comunicati lanciando false accuse dovrebbe avere quanto meno il “garbo”, se non il dovere istituzionale, di ascoltare tutti gli interventi in Consiglio.
UN APPELLO ALLA CITTÀ
Ci rivolgiamo agli eugubini: questa maggioranza vi ignora, non rappresenta la vostra voce e governa senza ascoltare oltreché senza conoscere l’abc della democrazia e dell’amministrazione. Noi, come minoranza, continueremo a batterci con determinazione per difendere il ruolo del Consiglio Comunale come luogo di confronto e decisione. La nostra lotta non è solo contro un metodo, ma per il futuro di Gubbio, una città che merita rispetto, trasparenza e partecipazione.”