Il volume, dedicato al periodo natalizio, raccoglie dieci recite pensate per i bambini delle scuole primarie. Attraverso testi ricchi di creatività e semplicità, l’autore offre spunti per celebrare il Natale in maniera originale, promuovendo al contempo il valore educativo e comunitario delle rappresentazioni teatrali.
A dialogare con Stefano Bazzucchi durante l’incontro sarà la giornalista Ludovica Cacciamani, che guiderà il pubblico alla scoperta del significato e del processo creativo dietro le pagine del libro. L’evento rappresenta un’opportunità per genitori, insegnanti e appassionati del teatro scolastico di incontrare l’autore e approfondire i temi legati alla narrazione natalizia per i più piccoli.
L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Primo Circolo Didattico “G. Matteotti” di Gubbio, l’editore Efg, la Biblioteca comunale Sperelliana e la Libreria Fotolibri. Un esempio di come il territorio si unisca per promuovere la cultura e la tradizione durante il periodo delle festività.
Dalla quarta di copertina:
“Dieci testi teatrali sul Natale scritti per bambini e bambine di scuola Primaria dal loro maestro, dieci storie destinate a piccoli attori e piccole attrici impegnati nelle tradizionali recite natalizie, ma pensate anche come lettura per i più grandi, con i quali l’autore ha la speranza di condividere il faticoso percorso sulla via della verità possibile che trascende la quotidianità, apparentemente libera ma in realtà preda delle mode, dei pensieri facili, del più bieco materialismo che consuma tutto e divora qualsiasi sguardo rivolto a una dimensione di autenticità e di verità.
Testi scritti nel corso degli anni per le varie classi di cui l’autore è stato insegnante di Italiano, testi dunque sempre “costruiti” su misura dei bambini e delle bambine, strutturati sulle loro caratteristiche personali, sulle loro potenzialità e sui loro limiti, fino ad includere spesso riferimenti familiari o alla propria storia personale. Storie corali senza protagonisti ma partecipate in egual misura da tutti gli attori e le attrici, impegnati a recitare la parte che meglio li rappresenta.
Ogni testo, dunque, è diventato un vestito su misura che l’autore però mette ora a disposizione di qualsiasi collega che intenda realizzare una recita di Natale per la propria classe, consapevole però che un qualsiasi vestito su misura dovrà essere riadattato per chiunque altro deciderà di indossarlo per la prima volta. Per questo dovrà avere la pazienza di ritagliare, modificare, aggiungere ed eliminare tutte quelle parti che poco si adattano agli alunni e alle alunne della propria classe.
Dieci testi teatrali che rappresentano anche un’unica storia, perché collegati fra loro, legati da personaggi che ritornano, da fatti accaduti e poi rievocati, ma soprattutto collegati dal più semplice dei doni che ad un certo punto compare accanto ad una famosa mangiatoia: alcuni fichi secchi. Nulla al mondo sembra che possa valere di meno, come conferma l’espressione “non vale un fico secco”. Lasciamoci allora il tempo, nello svolgersi delle storie, di capire se e quanto possa valere un fico secco, nella speranza che capire quanto vale un fico secco possa aiutarci a pensare cosa veramente vale nella nostra vita.“