“Con Delibera di Giunta Comunale n. 184 del 17/10/2024 avente ad oggetto la rimodulazione delle aree comunali di sosta a pagamento, senza alcuna comunicazione preventiva al Consiglio Comunale e senza alcuna informativa alla cittadinanza viene inserita come area di sosta a pagamento il parcheggio del Seminario lato sinistro, recentemente riqualificato a seguito dei lavori progettati e finanziati dalla precedente Amministrazione”, si legge nel testo dell’interrogazione avanzata dal gruppo consigliare di Liberi e Democratici.
“Nel testo della delibera viene testualmente indicato che “la predetta rimodulazione soddisfa, nel suo contenuto, l’interesse pubblico del Comune di Gubbio sia sotto il
profilo di una funzionale e razionale gestione delle aree di sosta a pagamento, sia sotto il profilo degli equilibri finanziari”. Il parcheggio dell’ex Seminario è stato da pochissimi mesi
riqualificato con ingenti investimenti pubblici e che l’eventuale posa in opera di colonnine per la sosta a pagamento o sbarra potrebbero arrecare danno alle lavorazioni appena eseguite”.
“In moltissime occasioni Vittorio Fiorucci prima in qualità di candidato Sindaco e ora in qualità di Sindaco ha dichiarato che il parcheggio del Seminario lato sinistro non sarebbe mai stato messo a pagamento, affermazione perfettamente in linea e in accordo con quanto
sia nella precedente Amministrazione che nel corso della campagna elettorale abbiamo sempre sostenuto. Tale operazione di rimodulazione sarebbe potuta essere occasione per
rimuovere la sosta a pagamento dall’area archeologica del Teatro Romano, come invece è stato dichiarato pubblicamente sia in Consiglio Comunale che attraverso gli organi di stampa dal Sindaco Vittorio Fiorucci”.
Le consigliere Alessia Tasso e Simona Minelli chiedono quindi al Sindaco Fiorucci di chiarire le informazioni circa le soste a pagamento perché “contraddittorie” e anche “lo stato delle entrate del Comune di Gubbio, fornendo i dati economici delle entrate dall’inizio dell’appalto a oggi”.
Il gruppo Liberi e Democratici sottolinea infine come “l’Amministrazione, come già dimostrato, ha intenzione di dichiarare pubblicamente delle cose e procedere poi con gli atti in senso completamente opposto”.