A volte ritornano, anche i fantasmi. Esattamente come lo scorso anno il Gubbio perde ad Arezzo (stavolta con un margine di due reti, ma è un dettaglio) dopo aver sbagliato un calcio di rigore quando il risultato era ancora sullo 0-0. Una sconfitta, la prima in campionato per i ragazzi di Taurino, che pesa per come è maturata e per le occasioni che il Gubbio ha avuto, soprattutto nel corso del secondo tempo. Purtroppo la sterilità offensiva sta diventando una costante e inizia a far suonare più di un campanello di allarme.
Le tre reti realizzate fino ad oggi, delle quali due su calcio di rigore e l’unica su azione che risale alla prima di campionato, sono un bottino magrissimo. Se poi ci si mette anche la sfortuna di avere un calcio di rigore a favore nella serata nella quale D’Ursi, rigorista fino ad oggi infallibile, è stato lasciato in panchina per un turn over necessario viste le tre gare in otto giorni che propone il calendario, il quadro è completo.
Si sapeva che la gara di Arezzo sarebbe stata un test abbastanza difficile per il valore della squadra amaranto e per lo stato di forma che sta attraversando, ma a conti fatti, il risultato non rispecchia quanto mostrato dalle due squadre nei 90’. Purtroppo però e sempre di più, i risultati contano più di ogni altra cosa. Quindi, va archiviata immediatamente questa prima sconfitta, perché all’orizzonte c’è già il prossimo impegno ed è tostissimo: sabato al Barbetti arriva la Torres di nuovo lanciatissima dopo la vittoria di Sestri. In attesa del rientro di Di Massimo, ancora abbastanza lontano, va trovata urgentemente una soluzione in avanti.