Spartiti è una mostra collettiva di arte contemporanea a cura di Nello Teodori, allestita nell’ambito della manifestazione Umbria in Voce 10: Voce, cura, spiritualità. Un progetto site-specific ideato intorno all’idea dello spartito inteso come luogo, spazio, mappa da costruire con visioni e parole e a cui dare voce.
Spartiti è un itinerario tra visioni e parole; espone le ricerche di ventidue artisti per lo più italiani, di generazioni, esperienze e linguaggi diversi, che vanno a comporre uno spaccato della produzione artistica attuale, uno scenario dove l’opera di ognuno, con le sue specificità, contribuisce a realizzare un’articolata installazione dal forte impatto visivo, che dialoga con l’architettura del luogo, il Chiostro di San Pietro, e le sue scansioni architettoniche.
Il progetto si ispira a Umbria in Voce, che nasce con l’obiettivo di dare vita a un luogo di incontro dove il paradigma è costruire una rete di relazioni, un’orchestra a più voci, uno spazio aperto per chi si occupa di arte nei suoi variegati linguaggi, per chi è impegnato nel sociale, per tutti quelli che credono in quei vettori di bellezza, essenziali per favorire un’armonia nuova dell’esistente e della natura.
Spartiti sarà inaugurata il 5 settembre 2024 alle ore 17:30, presso il Chiostro di San Pietro a Gubbio, con una performance della danzatrice Laura Sarli e della cantante Pepita Francia.
Terminato il festival, la mostra rimarrà aperta e visitabile fino al 20 settembre 2024.
IL PROGETTO
Immersa nello spirito della manifestazione Umbria in Voce, la mostra è incentrata sul tema della voce, sul suo essere il più essenziale e diretto strumento di comunicazione, sull’improvvisazione vocale come esperienza performativa, sul senso e il rapporto tra voce e cura dell’anima, sulla spiritualità come ricerca della pace, sulla bellezza e sacralità della vita, sulla voce che si ritrae per placarsi e diventare silenzio, sul silenzio che è emozione e comunicazione.
Gli artisti presenti sono stati invitati a realizzare degli stendardi, strumenti di comunicazione popolare utilizzati già nell’antichità, da collocare sotto gli archi delle campate del quadriportico dell’antica abbazia benedettina di San Pietro a Gubbio. Stendardi eseguiti con tecniche diverse: pittura, disegno, stampa digitale, arte tessile, fino all’intelligenza artificiale. Opere in cui alla sapienza esecutiva delle tecniche tradizionali si affiancano lavori eseguiti con le tecnologie di stampa più avanzate. Gli stendardi nel loro insieme compongono questa grande installazione site-specific, un intervento a più mani in stretta relazione con il ritmo e le scansioni metrico musicali dello storico complesso abbaziale. Una mostra anche come esperienza di relazione tra artisti per realizzare un lavoro condiviso in un luogo dalla forte connotazione storica e architettonica.
LE OPERE
L’arte guarda all’architettura in un gioco di relazioni formali, di scansioni geometriche e plastiche dove la storia del complesso abbaziale e la contemporaneità delle arti visuali cercano una possibile atemporale armonia. Un luogo del tempo e della memoria, dell’armonia e della spiritualità, che rompe il silenzio e accoglie la voce degli Spartitidi ventidue tra autori e autrici.
Gli stendardi bifacciali, tutti della stessa dimensione (100 x h 130 cm), realizzati con materiali diversi (tela, pvc, carta intelata, ecc.), hanno una valenza percettiva e concettuale. Le due superfici presentano su un lato parole, pensieri, citazioni, slogan, e sull’altro immagini in relazione con il testo. Sono strumenti di comunicazione visiva dove il nesso è stabilire una relazione fra parola e immagine facendole interagire all’interno di un unico contesto, quello di un’opera che li contiene entrambi e dove ognuno di questi termini è specchio dell’altro. Il doppio spartito dove la voce dell’arte è un pensiero combinato e dinamico tra una realtà e un’altra realtà che si conoscono, comunicano, ma non si guardano.
Gli stendardi, al centro delle tirantature trasversali in profilato di ferro presenti nel quadriportico, sono collocati in sequenza frontale, scandita dalle campate architettoniche; i materiali di supporto delle opere, sensibili all’azione del vento, accompagnano il fluttuare nello spazio di parole e immagini. È il contrappunto di pensieri scritti e di pensieri rappresentati, una mostra di spartiti immaginari.
LE ARTISTE E GLI ARTISTI
All’interno di Spartiti, potremo ammirare le opere di Eleonora Albanese, Barbara Amadori/Diego Strappaghetti, Lucia Angeloni, Simone Armelani, Alessio Biagiotti, Carmine Calvanese, Emanuela Cruccu, Paolo Fabiani, Leslie Gonzalez, Ilaria Margutti, Elio Mariucci, Luca Matti, Giovanni Mengoni, Francesca Nicchi, Claudio Parrini, Diego Repetto, Angelo Ricciardi, Vincenzo Rusciano, Marilena Scavizzi, Silvano Tessarollo e Rita Vitali Rosati.