“L’Italia deve essere unita, libera e giusta. Per questo è importante firmare contro l’autonomia differenziata.
La sezione Anpi di Gubbio “Walkiria Terradura”, insieme a Cgil e Spi, organizza un incontro sulla cosiddetta “legge Calderoli”, per la quale è in corso la raccolta di firme per il referendum abrogativo.
Ne parlerà il professor Mauro Volpi, costituzionalista e docente di diritto pubblico all’Università di Perugia.
L’appuntamento è per sabato 7 settembre alle 18 nella Sala Maggiore del convento di San Francesco, in piazza 40 Martiri 7/C a Gubbio.
Nell’ambito della stessa iniziativa si costituirà anche il coordinamento contro l’autonomia differenziata e per la difesa della Costituzione.
Sulla piattaforna on line https://referendumautonomiadifferenziata.com/ sono state finora raggiunte circa 510mila, a cui vanno aggiunte tutte quelle “fisiche”, raccolte nelle migliaia di banchetti e nelle sedi di associazioni e sindacati in tutta Italia.
La legge sull’autonomia differenziata – sostiene il coordinamento per il referendum – va abrogata perché spaccherà l’Italia in tante piccole patrie, aumenterà i divari territoriali e peggiorerà le già insopportabili disuguaglianze sociali, a danno di tutta la collettività e, in particolare, di lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, giovani e donne.
Divide l’Italia e danneggia sia il Sud sia il Nord, Impoverisce il lavoro, compromette le politiche ambientali, colpisce l’istruzione e la sanità pubblica, smantella il welfare universalistico, penalizza i Comuni e le aree interne, aumenta la burocrazia, complica la vita alle imprese e frena lo sviluppo. E per una regione come l’Umbria l’impatto potrebbe essere devastante.
In sostanza, con questa legge, peggioreranno servizi sociali, istruzione, lavoro, tutela della salute. In pratica la vita quotidiana di tutti. E, aumentando le disuguaglianze, si romperà l’unità del paese.
Tutto ciò in palese contrasto con la Costituzione che sancisce che la Repubblica è una e indivisibile, persegue l’uguaglianza dei cittadini, impone il dovere inderogabile della solidarietà.”