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“Interno pompeiano”, a Palazzo Ducale di Gubbio un insolito racconto fotografico delle domus di Pompei

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Inaugurata lo scorso 30 giugno, nell’ambito del progetto La Sottile Linea d’Umbria, la mostra Interno pompeiano di Luigi Spina porta al Salone di Corte del Palazzo Ducale di Gubbio un racconto molto particolare delle domus di Pompei.

Il fotografo Luigi Spina ha potuto “abitare” da unico e solitario inquilino oltre centoventi domus godendo di un’esperienza, in un certo senso, privilegiata. Era il periodo del lockdown e il Parco Archeologico di Pompei, allora diretto dal Prof. Massimo Osanna, era chiuso al pubblico. Da solo all’interno di questi spazi, Spina ha potuto soffermarsi e coglierne dettagli e sfumature realizzando oltre 1450 scatti che compongono il corpus del progetto Interno pompeiano.

Entrando all’interno del Salone di Corte della residenza eugubina di Federico da Montefeltro ci si imbatte in 42 di queste fotografie. L’ambiente, privato della luce, fa subito risaltare all’occhio la luminosità e la brillantezza dei colori, tanto da far venire il dubbio che le fotografie siano esposte tramite un display retroilluminato. Gli scatti sono invece stampati in grande formato su carta fine art a colori e semplicemente illuminati da un faretto posto sopra di essi.

Interno pompeiano è anche un progetto editoriale di 5 Continents Editions, un libro di quasi 300 fotografie a colori in grande formato, con saggi, oltre che dello stesso Spina, di Massimo Osanna, Gabriel Zuchtriegel, Carlo Rescigno e Giuseppe Scarpati.

L’artista
Luigi Spina ha svolto numerose indagini fotografiche che hanno come filo conduttore la ricerca della bellezza. Questo leitmotiv sottolinea la pluralità della sua azione creativa, che lo ha portato a esplorare vari ambiti, tra cui il senso civico del sacro, i legami tra arte e fede, le antiche identità culturali, il confronto con la scultura classica con la decennale e silenziosa immersione sensitiva tra i marmi della collezione Farnese del Museo Archeologico Nazionale di Napoli – che ha sortito bianchi e neri di una qualità tattile –; e poi lo straordinario studio a colori sul Foro Romano, l’ossessiva ricerca sul mare, le cassette dell’archeologo sognatore (Giorgio Buchner), la tormentata e tattile ricerca sui gessi canoviani fino alle molteplici indagini sul paesaggio. Ha realizzato prestigiose campagne fotografiche fra cui: Canova Sketching in Clay per la National Gallery di Washington e la nuova immagine della Magna Grecia con la Direzione Generale Musei, Ministero della Cultura. I suoi lavori sono stati esposti in prestigiose sedi museali.

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