Nata a Gubbio il 9 gennaio 1924, comandante della squadra Settebello V Brigata Garibaldi Pesaro, Walkiria nel 1971 è stata insignita della medaglia d’argento al Valor Militare.
Donna straordinaria, per tutta la sua vita è stata testimone attenta e attiva della guerra di Liberazione.
“Ho fatto la Resistenza con il cuore di donna” amava dire, citando Carla Capponi. E sul nome di battaglia: “Il mio me lo hanno dato i miei genitori quando sono nata. Meglio di questo?”
Fedele al suo nome, la “ragazza guerriera” Walkiria, appena ventenne, da ottobre 1943 ad agosto 1944 ha combattuto contro tedeschi e fascisti, orgogliosa di quella scelta “perché ho contribuito anch’io a sconfiggere le dittature che allora soffocavano il mondo.”
Questa la motivazione della medaglia al valore:
“Donna dotata di forte e generoso animo, entrava, malgrado la giovane età, nelle formazioni partigiane della sua zona portandovi entusiasmo e fede. In lunghi mesi di lotta partecipava a numerose azioni contro il dotato avversario, mettendo in luce non comuni doti di coraggio e di iniziativa. Dopo essere riuscita con la squadra da lei comandata a fare saltare un ponte stradale, accortasi del sopraggiungere di un reparto avversario, incurante della grande sproporzione delle forze, attaccava con bombe a mano, di sorpresa e con un solo gregario l’avversario, infliggendogli dure perdite, ponendolo in fuga e recuperando gli automezzi e le armi abbandonate. Valido esempio di determinazione, coraggio e alto spirito patriottico.”
Un nome vero che sembra inventato, Walkiria.
Walkiria bella e armata. Comandante partigiano col cuore di donna sui sentieri della Liberazione. Ci manchi, Comandante!