Entra nel vivo il Festival nazionale “Terracomunica” dedicato alla sostenibilità sociale e promosso dall’associazione culturale Terracomunica, in collaborazione con Richmond Italia, azienda leader nell’organizzazione di eventi.
Tante già le prenotazioni pervenute all’organizzazione, “segno di un grande interesse – commenta l’organizzatore della kermesse Paolo Tosti – ai temi che affrontiamo in questa settimana dedicata alla sostenibilità, declinata in modo innovativo, che va oltre i tradizionali e, forse, abusati schemi ambientali e alimentari, per abbracciare il sociale e tutto l’ambito delle relazioni che costruiscono e supportano i territori e li rendono effettivamente parte attiva di un sistema globale. Contemporaneamente, attesta l’attrattività di un festival relativamente giovane, ma che ha saputo attrarre interlocutori nazionali, contribuendo a una nuova cultura umbra della sostenibilità e al turismo a Gubbio e, più in generale, in Umbria”.
Nell’ambito del Festival, organizzato da Terracomunica aps e sostenuto da Richmond Italia, sono previsti tre business forum completamente dedicati al marketing, alla sostenibilità e al procurement, che avranno come protagonisti i principali attori nazionali delle aziende anche legate alla sostenibilità, in differenti campi del business dove, grazie alla organizzazione di Richmond Italia, domanda ed offerta si incontrano in una cornice unica come è Gubbio e i suoi hotel, tra cui il Park Hotel ai Cappuccini.
Porta la firma del giornalista Roberto Bonzio il progetto “Italiani di frontiera”, in programma martedì 18 giugno, alle ore 18.30, presso la Sala dell’Arengo – Palazzo dei Consoli accompagnato dal chitarrista Francesco Fagiani.
Bonzio, laureato in Lettere Moderne a Ca’ Foscari con una tesi di Storia del Cinema di cui va molto orgoglioso (“Una rivoluzione senza parole. L’umorismo eversivo di Harpo Marx”), si definisce un giornalista curioso. Ha da poco lasciato l’agenzia internazionale Reuters a Milano, dove per dieci anni si è occupato in particolare di cronaca, cultura, innovazione ed high-tech. Alcuni dei suoi testi sono finiti anche su The Guardian, The Independent, The New York Times, The Washington Post. Dopo aver iniziato con il Gazzettino di Venezia, nel 1986 approda al Giorno di Milano e ha collaborato a diverse riviste tra cui D di Repubblica, Gente Viaggi, Gioia e Tuttoturismo.
Ha ideato e realizzato Italiani di Frontiera, un progetto dedicato a valorizzare le storie di italiani che hanno realizzato nel presente o nel passato nuove imprese, con particolare focus alle iniziative ad alta tecnologia negli USA. Il suo talks a Terracomunica vuole anche essere da stimolo per i studenti i professionisti, gli imprenditori che vivono e si realizzano anche nei territori di provincia che sognano in grande e che riescono a credere in ciò che gli appartiene realizzando ogni giorno consapevolmente un futuro sostenibile.
A seguire la Serata in musica con Lavinia Mancusi, in concerto “RUMA” – “Eterna è Roma, ed eterno è quello che vi accade”, martedì 18 Giugno alle ore 21.00, presso la Sala dell’Arengo – Palazzo dei Consoli. E’ un racconto su Roma, grande matrona a volte accogliente, altre arrogante, spietata e distratta, mai tenera. Sarà per le innumerevoli storie che si sovrappongono come i suoi passati, sarà che non esiste una Roma soltanto. La canzone romana non è canzone colta, non si mischia con grandi palazzi, non si alimenta del pane dell’aristocratico e non deve, perciò, piacere a nessun potere. È voce irriverente, libera. È attraverso questa voce anarchica che si può scovare RUMA immaginando di essere tra le sue piazze e vicoli neri, fra i suoi sguardi \”a punta de cortello\” lungo le rive del Tevere, er Fiume, che la attraversa come una ferita della città eterna. Fra le sue estasi e le sue disfatte è possibile rintracciare in RUMA un’origine, una provenienza, una radice e insieme un porto, un approdo. RUMA è uno spettacolo di teatro-canzone, in dialetto romanesco ideato e interpretato da Lavinia Mancusi affiancata dal fisarmonicista Mauro Menegazzi.
RUMA è stornelli, canzoni, serenate, voci dai quartieri e dalle galere, teatro popolare, racconto che si fa canzone. E’ una storia eterna cantata a piena voce.
Infine, si parlerà de “L’importanza del verde anche nei piccoli territori”, con il botanico che il New Yorker ha incluso tra i world changers: coloro che sono destinati a cambiarci la vita: Stefano Mancuso. Appuntamento mercoledì 19 giugno, alle ore 17.30, nella sala trecentesca di Palazzo Pretorio.
Scienziato, divulgatore, fondatore della neurobiologia vegetale, Stefano Mancuso è tra le massime autorità mondiali impegnate a studiare e diffondere una nuova verità sulle piante, creature intelligenti e sensibili capaci di scegliere, imparare, ricordare, risolvere problemi nelle città che siano queste grandi metropoli o piccole città come Gubbio.