Boom di acquisti all’estero nonostante le difficoltà sui mercati generate dalla guerra
Nonostante la guerra, cresce nel mondo la domanda dei prodotti base della dieta mediterranea Made in Italy con il record delle esportazioni nazionali per frutta, verdura, pasta, vino ed extravergine di oliva. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti, diffusa in occasione dell’anniversario del riconoscimento UNESCO del 16 novembre 2010, sulla base dei dati ISTAT relativi ai primi otto mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Con la tutela da parte dell’UNESCO, che ha iscritto la dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità, è cresciuta nel mondo la consapevolezza del valore della dieta mediterranea e con essa anche la domanda dei prodotti tricolore. Tra questi spiccano alcuni dei prodotti simbolo dell’agroalimentare Made in Cuneo come il vino, che vede un +13%, e la frutta e la verdura fresche e conservate, con un +8%.
“Un successo minacciato dalle difficoltà determinate dalla guerra e dai rincari energetici con i costi crescenti di produzione che non vengono coperti dai prezzi di vendita ma anche dai bollini allarmistici a semaforo che alcuni Paesi, dalla Gran Bretagna al Cile alla Francia, stanno applicando su diversi alimenti della dieta mediterranea. I sistemi di etichettatura Nutriscore e a semaforo sono discriminatori e incompleti e finiscono per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta” dichiara Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.
“Con quei sistemi di etichettatura fuorvianti si rischia di promuovere cibi spazzatura, per questo l’approccio dell’Unione europea va combattuto perché apre le porte al cibo sintetico che rappresenta una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta” conclude il Direttore di Coldiretti Cuneo Fabiano Porcu.