Città di Castello, Teatro degli Illuminati
domenica 28 agosto 2022 ore 18.00 e ore 21.00
Debutta al Festival delle Nazioni in prima esecuzione assoluta Loba Branca (Lupa bianca), opera in forma semiscenica di Brais González ispirata a un racconto tradizionale galiziano. La favola in musica, su libretto e musica del giovane compositore spagnolo – in scena al Teatro degli Illuminati di Città di Castello domenica 28 agosto 2022 in doppia replica, alle ore 18.00 e alle ore 21.00 – combina tre punti chiave del Festival delle Nazioni: la valorizzazione di giovani artisti del Paese ospite, in questo caso la Spagna, la creazione di nuovo pubblico e il coinvolgimento del sistema scolastico del territorio. Lo spettacolo, per il pubblico di adulti e bambini, vedrà infatti interpreti il Coro di voci bianche dell’Associazione Octava Aurea, della Scuola comunale di musica Puccini e della Scuola secondaria di I grado Alighieri – Pascoli di Città di Castello, che si esibiranno sotto la sapiente guida di Mario Cecchetti. Sul palcoscenico, vi saranno poi le voci soliste del soprano Veronica Marinelli e del mezzosoprano Carolyn Beck, insieme a un ensemble composto da Laureta Cuku Hodaj al violino, Francesco Mastriforti alla viola, Tommaso Bruschi al violoncello, Denise Tamburi ai flauti, Stefano Carsili ai clarinetti, Riccardo Bigotti alle percussioni e Mailis Põld al pianoforte. L’attore tifernate Enrico Paci sarà la voce narrante dello spettacolo, che si svolgerà sulle scenografie e proiezioni di Massimo Ottoni.
Loba Branca è un’opera da camera scritta originariamente in galiziano (e successivamente adattata in italiano) basata su un’antica leggenda popolare della Sierra del Courel, nel cuore della Galizia. La leggenda originaria nasce dal terrore atavico degli abitanti del Courel nei confronti delle incursioni dei lupi nei borghi e nei paesi, cosa che avviene con una certa frequenza anche oggi. Quella della lupa è una leggenda che si discosta dai canoni tradizionali della narrativa popolare e nella quale è molto difficile stabilire chi sono i ‘buoni’ e chi i ‘cattivi’. Per questo la leggenda della Lupa Bianca esemplifica perfettamente le complesse relazioni che si stabiliscono tra la Natura e l’essere umano in un ambiente rurale tanto inospitale come la Sierra del Courel.
Il libretto operistico piega a fini teatrali la struttura narrativa irregolare della leggenda originale. Nell’adattamento operistico i personaggi sono tre: la Lupa; la Maga, che ricopre un ruolo da protagonista; e il Cacciatore; oltre a questi tre ruoli spicca l’azione del coro, che ha il duplice compito di rappresentare il branco di lupi e gli abitanti del villaggio, ed è quindi fondamentale per comprendere il contesto della vicenda: l’eterna disputa dell’essere umano con l’ambiente circostante per sopravvivere in condizioni avverse.
Sebbene la produzione artistica di Brais González sia fortemente legata a livello tematico alle tradizioni narrative galiziane, nella sua opera non ci sono citazioni dirette o indirette di nessuna melodia tradizionale galiziana, né l’intenzione di imitare o riflettere musicalmente le caratteristiche del folklore della regione. Al contrario, l’autore cerca di creare il legame tra la Galizia e la sua musica utilizzando le sue proprie risorse e tecniche compositive, che si basano sulla evocazione paesaggistica e sulla costruzione di un tessuto sonoro intricato che rappresenta la complessità dei paesaggi galiziani, dove lo spessore frondoso dei boschi si mescola con una foschia permanente. Si può dire che Loba Branca sia una buona metafora di quello che è la Galizia e di quello che è la Sierra del Courel: una terra bella, magica e suggestiva, nella quale però tutto può diventare improvvisamente oscuro e lugubre.
Brais González è uno dei musicisti spagnoli più eclettici della sua generazione, con una carriera che si è sempre divisa tra l’esecuzione classica, un ampio lavoro come musicista da camera e un’interessante carriera come compositore e creatore di realtà sonore che cercano sempre di unire diversi universi stilistici, dalla musica contemporanea al folk, all’indie o alla musica da film. È nato a Vigo nel 1987 e ha iniziato gli studi di pianoforte nella sua città con gli insegnanti Aleksandras Jurgelionis, Aldona Dvarionaité e Ricardas Biveinis, con cui ha studiato anche composizione. Ha continuato la sua formazione all’Università Mozarteum di Salisburgo sotto la direzione del pianista Rolf Plagge, completando i suoi studi al Conservatorio Superior de Vigo con Severino Ortiz e al Conservatorio Superior de Oviedo. Vincitore di numerosissimi premi e riconoscimenti, le sue opere da camera sono state presenti in concorsi e festival in Europa e America. È il fondatore e principale compositore dell’Ensemble Caspervek, un gruppo dedicato alla musicalizzazione di film muti dal vivo con cui si è esibito in più di una dozzina di Paesi europei. Ha anche sviluppato una vasta carriera in diversi generi come il folk, il jazz, l’elettronica e la musica improvvisata. Ha collaborato componendo musica per diversi spettacoli teatrali della Escuela Superior de Arte Dramático de Galicia e il collettivo multimediale CinemaSticado. Dal 2017 co-dirige il programma radiofonico online Anónimo IV dedicato alla ricerca e alla diffusione musicale.
I biglietti per il concerto (intero € 5,00, ridotto € 1,00) sono in vendita nella biglietteria di Città di Castello in via Marconi 8a, aperta dalle ore 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00. La biglietteria sul luogo del concerto aprirà un’ora prima dell’inizio dell’evento. Per ulteriori informazioni, ticket@festivalnazioni.com, 075 8522823 / 349 8092046, www.festivalnazioni.com